European
Union / Euro-Mediterranean Union · Human Rights in Non-EU Mediterranean
Countries · Socio-Economic Structures in the Mediterranean ·
Circulation of Culture in the Mediterranean: Beliefs and Values ·
Support for Cultural Interrelation: Education and the Media.
Unión
Europea / Unión Euro-Mediterránea · Derechos Humanos en Países
Mediterráneos no miembros de la UE · Estructuras Socio-Económicas en el
Mediterráneo · Circulaciñón de la Cultura en el Mediterráneo: Creencias
y Valores · Soportes de la Interrelación Cultural: Educación y Medios
de Comunicación.
01.-
¿Tiene la Unión Europea un papel específico en la Promoción de los
Derechos Humanos y de la Democracia en la Cuenca Mediterránea?.
Registros y repercusión en el Magreb y Oriente Próximo. Compromisos y
responsabilidades. | Has
the European Union a specific role in the Promotion of the Human Rights
and Democracy in the Mediterranean? Impact on the Maghreb and Middle
East. Commitments and Responsibilities.
02.-
La Conferencia de Viena del .93. Los Planes Nacionales de Derechos
Humanos. Declaraciones de Derechos Humanos regionales: el diálogo entre
los modelos europeos y del mundo árabe. | The
1993 Conference of Wien. The National Programs of Human Rights.
Regional Human Rights Declarations: the dialogue between the European
and the Arab models.
03.-
La Condicionalidad Política los Acuerdos de la Unión Europea con los
Países del Sur y Este del Mediterráneo. ¿Dónde quedan los Derechos
Humanos en los modernos instrumentos de relación entre la Unión Europea
y el Sur y Este del Continente?: Políticas de Vecindad, UpM, etc.
04.-
La perspectiva de los Países del Magreb y Oriente Próximo respecto a la
Política de la Condicionalidad de los Derechos Humanos.
05.-
La posición de la Unión Europea respecto a los Estados Europeos
candidatos a la adhesión. Valoración y posibles repercusiones
en
el Magreb y Oriente Próximo.
06.- Igualdad de
Género y Derechos de la Mujer en
el Mediterráneo. Miradas confluyentes / divergentes Sur-Norte, Sur-Sur.
07.- Las Reformas
Legislativas necesarias en los países del Mediterráneo
para garantizar el respeto y la protección de los Derechos Humanos.
Relaciones entre Estado y Religión.
08.-
Emigración-Inmigración y Asilo en el Mediterráneo. Génesis y
fundamentos político-económicos y socio-culturales de la movilidad
Sur-Norte y Sur-Sur. Los Procesos de Integración.
09.-
Gestión de Fronteras Exteriores de la Unión Europea en el Mediterráneo.
Proyecto EURSUR. Respuestas en el Magreb, África Subsahariana y Oriente
Próximo | Actitudes y Valores sobre Derechos Humanos en el Mediterráneo.
10.- Relaciones
Culturales en el espacio EuroMed.
Retos histórico-sociales y perspectivas de impacto. El papel de la
Educación.
11.- Los Medios de
Comunicación. Gestión común y
solidaria de la Información en el Mediterráneo.
12.-
Cuarta generación de Derechos Humanos. La
condición humana en la Sociedad Tecnológica. | The Fourth Generation of
Human rights in the Digital Networks and Cloud Computing
____________________________________________________________________________________________________
Monograph 01 | Human
Rights and Diaspora: Europe Vis a Vis the Middle East
Proposal: Hebrew
University of Jerusalem
Derechos
Humanos y Diásporas: Europa vis
a vis el
Oriente Próximo
Si
bien los estudios sobre Diásporas, etnicidad e inmigración han
permitido profundizar la comprensión de las identidades de las minorías
y su relación con los procesos sociales, políticos y económicos en las
sociedades de residencia vis
a vis las
sociedades de origen, resulta necesario ampliar la discusión sobre la
relación entre Diaspora y Derechos Humanos. Por ejemplo, ¿en qué medida
la falta de consideración de las necesidades especiales de los grupos
diaspóricos implica una violación de los derechos humanos? ¿En qué
medida resulta posible, y/o necesario, considerar a los derechos de los
grupos diaspóricos dentro de las categorías de derechos humanos? Esta
cuestión es discutida en el curso a través de una lectura histórica del
caso de los grupos provenientes del Oriente Próximo en Europa.
Human
Rights and Diaspora: Europe
vis a vis the Middle East.
While
studies on Diaspora, ethnicity and immigration have deepened the
understanding of the collective identities of minorities and their
relationship with the social, political and economic processes in host
societies vis a vis the place of origin, it is necessary to broaden the
discussion on the relationship between Diaspora and Human Rights. For
example, to what extent the absence of consideration of the special
needs of diasporic groups implies a violation of human rights? To what
extent is it possible, and/or necessary, to consider the rights of
diasporic groups within categories of human rights? This issue is
discussed in the course through a historical reading of the case of
groups from the Middle East in Europe.
_____________________________________________________________________________________________________
Proposal: Cairo University
Development
of the proposal DocEuroMed
Monograph 02 | Mutamento
Sociale e Teoria Femminista
Proposal: Università di Foggia
(Tra
post-moderno e
post-patriarcato: pratiche di resistenza femminista e paradigmi
emergente)
Descrizione
della sessione:
Accade,
ed è inevitabile, che il contesto storico-politico sempre così
importante per tante battaglie femministe, vada modificandosi nel
tempo. Oggi i mutamenti sono radicali e veloci. Spesso spiazzanti.
Obbligano a spostare lo sguardo, a ricercare un bandolo della matassa:
per non doverci stupire all’improvviso del dove siamo arrivate e
ripiegare in sterili rivendicazioni. Accostandoci al presente, come
purtroppo succede – senza esserne intimamente catturate o sussunte,
come dice il lessico post-fordista – in qualità di capitale umano
multiuso e multifunzionale. I potenti dispositivi, che strutturano le
modalità dell’antropologia umana in epoca neoliberale, tendono infatti
a funzionare in tal modo, su donne e uomini, con modalità molto
particolari. Di queste modalità fa intrinsecamente parte il declino del
pensiero critico e l’inconsapevolezza di che cosa ciò comporti nel
profondo dell’umano. La sessione si propone di capire e approfondire
che cosa il femminismo potrebbe dire di alternativo sul canone
neoliberista, che governa il mondo e riassetta le relazioni umane, i
rapporti di forza sociali e politici, gli apparati simbolici che danno
senso allo stare al mondo.
ELENCO
DEGLI ARGOMENTI
1.-
Post-patraircato.
Agonia di un ordine simbolico,
Aracne editrice, Roma 2014.
La
transizione verso il post-patriarcato è ancora in corso ed è colma di
incognite, per questo è necessario comprendere il cambiamento che
stiamo attraversando: le mutazioni del capitalismo globalizzato, la
crisi dello stato sociale, il declino dell’autorità politica maschile e
la libertà femminile. È necessario, soprattutto, indossare le lenti
giuste, cogliere i sintomi, i passaggi, le discontinuità e le sfide
principali poste in essere dalla mutazione post-patriarcale. Se non si
affronteranno le difficoltà interpretative di un’analisi che stenta a
decollare e non si metteranno a fuoco nuovi paradigmi, in grado di far
emergere le interruzioni dal passato, si estenderanno le periferie
sociali e simboliche di un centro ormai in declino.
2.-
Sessismo democratico.
L’uso strumentale delle donne nel Neoliberismo,
Mimesis, Milano 2013.
Oggi
nessuna agenzia sociale o istituzionale, così come nessuna forma di
organizzazione dei saperi e della comunicazione di massa considera
secondarie le donne. Sulle donne si organizzano master, corsi di
formazione, campagne pubblicitarie e campagne antidiscriminazione.
Delle donne si occupano il diritto, l’economia, la criminologia, la
politologia, la comunicazione, il marketing etc. Eppure all’interno di
queste pratiche e di questi discorsi la donna appare sempre come una
“vittima”, docile e subalterna, o al contrario come un’erinni dei
giorni nostri “maschilizzata”, aggressiva, violenta, spregiudicata.
L’inclusione delle donne nella vita pubblica, insomma, è l’ultima
frontiera del politically correct, ma
sicuramente si
organizza a partire da forme di produzione dello stigma che trasformano
la differenza stessa in mero “differenzialismo”, ovvero in un potere in
cui le stesse donne vengono “oggettivate” e, contemporaneamente,
“de-soggettivate”. Non si tratta, evidentemente, di sostituire il
potenziale della differenza con la logica del ritorno all’eguaglianza,
né tantomeno con la logica dell’emancipazionismo. Ciò che scompare da
questo tipo di narrazioni, semmai, è proprio la complessità,
nonché l’eccedenza,
ovvero quel bisogno di non sganciare il corpo femminile dalla sua forma
di vita, dalla singolarità della sua esperienza, che certo non può
ridursi a mero “oggetto” del discorso pubblico o ad un “corpo sociale”
identificabile attraverso le ripartizioni identitarie. Di qui la
necessità di leggere il fenomeno paradossale del “sessismo democratico”
nelle società neo-liberali.
3. Come
un paesaggio. Pensieri e pratiche tra lavoro e non lavoro,
Iacobelli Editorie, Roma 2013.
A
vent’anni dalle teorie sulla femminilizzazione del lavoro, su cui tanto
hanno investito pensatrici militanti e studiose, come si colloca il
pensiero femminista? Quali sono le condizioni materiali delle donne
nell’Europa dell’Austerity e delle rivolte? Quali le attività a cui
attribuire valere? Secondo quali misure? Come pensare la ricchezza
oltre il denaro? Come pensare a politiche di trasformazione delle
condizioni di vita e non solo di tutela e inclusione? E ancora prima:
ripartire dal lavoro o no?
La
disoccupazione è certamente il problema più grave generato dalla crisi
economico-finanziaria, che è anche crisi di democrazia e cittadinanza,
a cui le donne hanno sempre dato un credito limitato.
Un
gruppo di studiose giovani e meno giovani, italiane e straniere, tenta
qui una presa di distanza dal ritmo accelerato delle emergenze per
riflettere filosoficamente sulla questione e sulle sue implicazioni.
Per ripensare le esperienze attuali su grande scala; per svuotare i
paradigmi dominanti; per aprire spazi alle parole e alle pratiche di
una nuova cittadinanza, di una nuova politica, a partire dalla
trasformazione radicale del (non)mondo del lavoro.
4.
Femminismo vs
Neoliberismo. Libertà femminile versus imprenditoria di sé e precarietà,
Nathan Edizioni, Salerno 2014
In
epoca di “femminilizzazione del lavoro” e di piena razionalità
neoliberale – economica e di governo – che ne è della
soggettività
femminile messa al lavoro produttivo ma deprivata del
senso della
propria esperienza in quanto inscritta in un tempo e in un lavoro
frantumato, molteplice, disperso? Nel passaggio dal liberismo
al
neoliberismo è stato sostituito il piano oggettivo del mercato
e
dell’economia con il piano soggettivo, si è passati da un registro di
scambi e di strutture alla dimensione soggettiva dell’
“imprenditoria di sé”. Quale ruolo assumono le donne in
questo quadro? Il femminismo rappresenta ancora un punto di
critica radicale a questo “sistema”? Quale futuro attende la
“libertà femminile” messa alla prova dalla governa mentalità
neoliberale? domande, articolate e complesse, cui i contributi
del
volume cercano di rispondere.
5.
Filosofia
dell’intercultura e valori asiatici,
Obarra Edizioni, Roma 2013.
Nell’attuale
contesto globalizzato e multietnico della contemporaneità si manifesta
sempre più forte l’esigenza di ripensare la storia e gli esiti del
pensiero filosofico, in una modalità che non sia autoreferenziale ed
etnocentrico. La filosofia occidentale, in particolare, per
poter
instaurare un autentico dialogo con realtà di diversa origine, deve
rimettere in discussione i suoi presupposti culturali, linguistici,
etici, metodologici.